NBA Playoff 2019, Eastern Conference: Bucks al comando, Celtics e Raptors vogliono le Finals

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La regular season è stata quanto mai intrigante nella Eastern Conference. Dopo la partenza estiva di LeBron James verso l’Ovest, si è subito aperta la battaglia per prenderne il posto nelle Finals, dopo otto viaggi consecutivi tra Cavaliers e Heat. Non soltanto Celtics e Raptors, fermatesi a turno al cospetto del numero 23 negli scorsi playoff, però. I Sixers vogliono legittimarsi tra le prime forze a Est, mentre i Bucks, padroni a sorpresa della stagione regolare con 60 vittorie, sognano il colpaccio con il miglior Giannis Antetokounmpo visto fin qui. Quando il Re non c’è, nell’Est si balla: chi prenderà il suo posto?

NBA Playoff 2019: calendario e risultati

(1) Milwaukee Bucks vs (8) Detroit Pistons

In regular season: 4-0

I Bucks hanno dominato la regular season in Eastern Conference, unici nel complesso NBA a toccare quota 60 vittorie, mentre i Pistons hanno prenotato un biglietto per i playoff soltanto all’ultima partita, demolendo i Knicks in pieno tanking time. Il poker di successi per Milwaukee in regular season spiega l’enorme differenza tra le due squadre, che difficilmente potrà portare a una qualunque sorpresa in questa serie. Tutta la differenza del mondo la fa Antetokounmpo, che ha chiuso una stagione da MVP con 27.7 punti, 12.5 rimbalzi, 5.9 assist, 1.3 palle rubate e 1.5 stoppate a partita. I Bucks, però, dovranno giocare di squadra e sfruttare tutte le proprie armi: da un rinato Eric Bledsoe in cabina di regia a un Khris Middleton alla soglia dei 20 punti a partita (18.3), da un fantastico Malcom Brogdon con il 42.6% al tiro da oltre l’arco al fattore Brook Lopez sotto canestro.

Proprio a proposito dei lunghi, Detroit può sperare di raccogliere qualche soddisfazione grazie al suo incredibile duo: Blake Griffin e Andre Drummond totalizzano 41.8 punti e 23.1 rimbalzi a partita, oltre a 6.8 assist per Griffin e a 1.7 palle rubate e 1.7 stoppate di media per Drummond. Serviranno anche un Reggie Jackson meno egoista, con 12.8 tiri tentati e appena 4.2 assist, e l’esplosione di Luke Kennard, salito di colpi in questo finale di stagione, per poter sperare in un improbabile upset.

(2) Toronto Raptors vs (7) Orlando Magic

In regular season: 2-2

I Raptors si sono arresi soltanto ai Bucks a Est, pur raccogliendo un record migliore (58-24) anche rispetto agli Warriors in questa regular season. I Magic, invece, sono tornati a sorpresa ai playoff dopo sei stagioni di assenza. Partendo dal fondo, Orlando ha giovato di una squadra finalmente senza infortuni nelle proprie pedine fondamentali. Nikola Vucevic è stato straordinario con i suoi 20.8 punti e 12 rimbalzi di media, ma anche Aaron Gordon (16), Evan Fournier (15.1) e Terrence Ross (15.1) hanno superato quota 15 punti a partita, tutti quanti per almeno 78 partite. I Raptors, però, sono di un altro livello. Kawhi Leonard si è confermato il miglior giocatore NBA sui due lati del campo, con 26.6 punti e un +7.8 di net rating ogni 100 possessi.

A esplodere è stato invece Pascal Siakam, dominante con i suoi 16.9 punti e 6.9 rimbalzi a partita. E poi ci sono Kyle Lowry e Fred VanVleet a guidare il gioco di Toronto, Serge Ibaka e Marc Gasol ad aggiungere quantità e qualità sotto canestro. Se Lowry in particolare dovesse salire di colpi in questa postseason, i Raptors possono non soltanto oltrepassare i Magic, ma arrivare alle Finals.

(3) Philadelphia 76ers vs (6) Brooklyn Nets

In regular season: 2-2

I Sixers si sono confermati tra le grandi protagoniste a Est, mentre i Nets sono tornati ai playoff sorprendendo tutti, dopo la miseria di 69 vittorie raccolte nelle precedenti tre regular season messe insieme. Il quintetto di Philadelphia è semplicemente spaventoso. Joel Embiid è ormai il centro più dominante del panorama NBA e ha collezionato 27.5 punti, 13.6 rimbalzi, 3.7 assist e 1.9 stoppate a partita. Se in salute, è lui, nel confronto con l’ottimo quanto acerbo Jarrett Allen, a poter spaccare la serie fin dalla prima partita. Oltre a Embiid, sono arrivati Jimmy Butler dai Timberwolves e Tobias Harris dai Clippers a dare man forte a Ben Simmons.

L’ex Rookie of the Year non è esploso definitivamente, ma è salito di colpi a 16.9 punti, 8.8 rimbalzi e 7.7 assist di media, pur senza migliorare in alcun modo un assente tiro da oltre l’arco. Fortuna che, al suo fianco, si muove un J.J. Redick con il 39.7% da tre punti su 8 tentativi a partita. Brooklyn potrebbe giovare, sul lungo periodo, di una panchina non altrettanto di valore. Per sperare di restare nella serie, però, serve che D’Angelo Russell continui a brillare come in stagione regolare: 21.1 punti e 7 assist a partita per l’ex Lakers, senza dubbio tra i più grandi rimpianti del passato recente gialloviola.

(4) Boston Celtics vs (5) Indiana Pacers

In regular season: 3-1

Lo scorso anno, senza Kyrie Irving e Gordon Hayward, i Celtics sono arrivati a una sola vittoria dal detronizzare James e prenotare un biglietto per le Finals. Dopo una regular season assai più complicata del previsto, però, con tante possibili sorprese in una Eastern Conference mai così equilibrata nel passato recente, Boston non è più la favorita per prendere il posto del Re, oggi ai Lakers. Anzi, già la serie d’esordio in questi playoff presenta un avversario quantomai temibile negli scatenati Pacers, che hanno saputo ovviare all’assenza di Victor Oladipo grazie alla guida di un Bojan Bogdanovic da 18 punti a partita e ai colpi di Domantas Sabonis e Myles Turner, che in due hanno collezionato 27.4 punti e 16.5 rimbalzi di media.

Attenzione, però, a considerare i Celtics fuori dai giochi. Kyrie Irving, dopo i 23.8 punti e 6.9 rimbalzi di una regular season da protagonista, è intenzionato a guidare la beata gioventù di Brad Stevens, con l’esplosivo talento di Jayson Tatum in testa, fino alle Finals. Servirà, però, un nuovo cambio di marcia del gruppo di giovani, da Jaylen Brown a Terry Rozier e Marcus Smart, al fianco dei veterani, con Hayward in rapida ascesa verso la miglior condizione e Al Horford sempre decisivo sotto canestro.