Nuova era a Houston: arriva Westbrook, esce Paul

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Tanto tuonò che piovve.
Gli Oklahoma City Thunder qualche giorno dopo aver ceduto Paul George si liberano anche di Russell Westbrook scambiandolo per Chris Paul con gli Houston Rockets (oltre a due prime scelte al Draft 2024 e 2026 (entrambe protette 1-4) e due possibilità di invertire l’ordine di scelta al primo giro nel 2021 e nel 2025). Una free agency NBA che non sta di certo annoiando vista la quantità, e la qualità, di giocatori che hanno cambiato maglia per la prossima stagione che si preannuncia come una delle più interessanti degli ultimi anni!

Nuovo esplosivo duo ai Rockets

Il GM Daryl Morey, si sa, non è uno che va troppo per il sottile quando c’è da prendere delle decisioni anche controverse. Quindi visto sfuggire Jimmy Butler, obiettivo primario della offseason texana, non ha voluto vedere anche Russell Westbrook fare le valigie verso Miami per giocare proprio con Butler.
I Rockets cercano quindi di aumentare la loro competitività nella stagione in cui l’Ovest è apertissimo, formando una nuova coppia di ex MVP (Harden nel 2018, Westbrook nel 2017) che dovrà contrastare quelle formate da Curry-Russell, Leonard-George e James-Davis per il controllo della Western Conference.

Westbrook nel sistema D’Antoni?

L’integrazione dell’ormai ex Thunder nel sistema offensivo di coach D’Antoni potrebbe essere uno degli ostacoli più grandi, soprattutto all’inizio, per Houston.
Russell ha dimostrato di essere al suo meglio quando può avere il controllo della palla, del ritmo e della squadra in generale. Un maschio alpha che dopo la partenza di Durant da OKC è diventato un leader, senza però riuscire a raggiungere gli obiettivi sperati. Pur essendo un ottimo passatore non migliora i compagni e spesso non li mette in ritmo.
Come riuscire a integrarlo ad Harden, che negli ultimi tre anni è stato nettamente il miglior attaccante con la palla in mano dell’intera NBA?

Inoltre i Rockets vivono di tiro da tre punti, statistica in cui Westbrook non eccelle, tutt’altro: 29% nelle ultime due stagioni.
Di sicuro quello che potrà portare in Texas sarà, oltre alle continue penetrazioni al ferro, la sua ferocia, la sua voglia di vincere, il suo non mollare mai, tutte caratteristiche che a D’Antoni piacciono molto e che probabilmente l’hanno convinto ad avallare la scelta della dirigenza.

Houston abbiamo un problema… in difesa

Di certo la metà campo offensiva non sarà il problema di questa squadra. Due stelle trovano sempre il modo di coesistere per dare il meglio. Ci sono riusciti in tanti negli anni, Russ e Barba si conoscono dai tempi di OKC e sono anche amici.
Il vero dramma per i Rockets rischia di essere la metà campo difensiva dove la coppia di guardie potrebbe essere una delle peggiori della storia moderna della Lega, più per voglia e attitudine che per capacità. Sia Harden che Westbrook hanno dimostrato nelle ultime stagioni di essere quasi disinteressati a difendere, per prendere fiato e riposare in vista della successiva azione offensiva. Questo dovrà assolutamente cambiare se Houston vorrà avere una chance di arrivare fino in fondo, perché se un cattivo difensore (Harden) si poteva mascherare grazie al lavoro di Capela, Tucker, Gordon e Paul, ora mascherarne due, in ruoli praticamente decisivi, sarà impossibile, soprattutto nei playoffs.

Rockets favoriti per il Titolo 2019/2020?

Ho detto a fine stagione che non saremo rimasti immobili, che dovevamo cercare di migliorare. James e Russ volevano giocare insieme: quest’anno ci divertiremo.

Tillman Fertitta, proprietario degli Houston Rockets, subito dopo lo scambio che ha portato Westbrook in Texas è stato chiaro. A Houston vogliono divertirsi, che vuol dire solo una cosa: arrivare a vincere il Titolo NBA. Se nelle ultime stagioni l’ostacolo sono stati i Golden State Warriors, ora che Durant ha cambiato aria e Thompson è infortunato (ma occhio perché per i playoffs tornerà) l’Ovest potrebbe avere un vuoto in vetta, che Houston vuole occupare. L’operazione Westbrook pare sia stata fortemente caldeggiata anche da James Harden, desideroso di tornare a far coppia con l’ex compagno ai tempi di Oklahoma City e soprattutto di separarsi da Chris Paul, col quale ci sarebbero stati diversi e duri scontri al termine della passata stagione (il rumors uscito un mese fa che voleva CP3 aver chiesto di essere ceduto, poi smentito da tutta l’organizzazione, potrebbe essere stato più che una verità).
D’Antoni dovrà darsi parecchio da fare per riuscire a costruire una macchina vincente, che possa non solo fare bene nella regular season ma finalmente anche sfondare nei playoffs. Questo è l’anno della verità a Houston, Westbrook sarà l’uomo della provvidenza?