Per i Miami Heat si prospetta una stagione intrigante

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La rivitalizzante off-season dei Miami Heat e lo strepitoso avvio della squadra in queste prime partite sembra aver fatto tornare a splendere il sole sulle spiagge di South Beach, dopo la mediocrità che aveva contraddistinto le ultime stagioni. Le 11 vittorie nelle prime 15 partite di questa stagione non sono sicuramente frutto del caso, l’acquisizione in estate di Jimmy Butler ha sicuramente fatto bene agli Heat, i quali erano alla disperata ricerca di un giocatore di assoluto livello e di un leader capace di prendere per mano la squadra nei momenti difficili, cosa che negli ultimi anni è mancata come l’acqua nel roster di coach Spoelstra.

Il gioco dei Miami Heat però non è mai stato messo in discussione, anzi nelle ultime stagioni il lavoro di Spoelstra e del suo coaching staff è stato sempre apprezzato all’interno della Lega, essendo stati capaci di predicare una bella pallacanestro per lunghi tratti delle passate regular season nonostante il materiale umano a disposizione, il bel gioco messo in mostra però, per la seconda volta negli ultimi tre anni, non è bastato alla franchigia della Florida per raggiungere i Playoff.

Butler il leader che mancava

La firma di Butler è stata quindi una ventata di aria fresca per gli Heat, le sue eccellenti qualità tecniche unite alla sua immancabile aggressività, intensità e cattiveria agonistica saranno fondamentali per la squadra e per poterla condurre in alto durante questa stagione, soprattutto in una Eastern Conference più aperta che mai. In queste prime settimane di regular season l’attenzione è stata posta su Miami, che nonostante alcune assenze abbastanza considerevoli in alcune partite sta davvero dimostrando di essere una squadra rigenerata e capace di competere con tutte le migliori squadre della Nba.

Protagonisti inaspettati

Le prestazioni del giovane backcourt messo in campo da coach Spoelstra, composto da Kendrick Nunn e Tyler Herro, sono sotto gli occhi di tutti. Il primo, undrafted nel 2018, ha passato una intera stagione nella G-League ed ora che ha avuto la sua grande opportunità nella Nba l’ha saputa sfruttare a pieno, diventando un titolare di questi Heat. Tyler Herro invece che aveva già impressionato tutti durante la Summer League e nelle partite di pre-season, sta mantenendo le promesse e le sue medie in questo avvio di stagione lo confermano, 14.1 punti di media e il 38.9% al tiro da tre a partita.
Il suo compagno di reparto invece non essendo stato molto pubblicizzato ai nastri di partenza della stagione, ha superato le più rosee aspettative arrivando a 17 punti di media a partita, considerando il suo alto minutaggio di quasi 30 minuti a partita, ed è riuscito sia in difesa che in attacco ad annullare la sua mancanza di centimetri con grande aggressività e concentrazione, diventando un giocatore di assoluta affidabilità, a cui sono state consegnate le chiavi della squadra.

Gli elementi di esperienza

L’incredibile scoperta di Kendrick Nunn ha costretto coach Spoelstra ad utilizzare il suo ex play titolare, Goran Dragic, da sesto uomo, ruolo che fino ad ora sembra perfetto per lo sloveno, che è diventato infatti una vera arma in più per questi nuovi Miami Heat. Dragic sta riuscendo ad essere un giocatore decisivo e d’impatto anche in uscita dalla panchina, importante sarà soprattutto il suo apporto nei finali di partita, momenti in cui i molti giovani presenti a roster necessiteranno di un giocatore di esperienza a cui affidare i possessi decisivi. Un altro fattore in casa Heat, che si è riuscito a guadagnare un posto nello starting five, è Duncan Robinson, alla sua seconda stagione nella Lega. Robinson dopo un inizio non convincente nelle gare di pre-season è riuscito a sorprendere tutti, in primis coach Spoelstra, a cui ha dimostrato di saper dare un significante contributo alla squadra, in particolar modo con il suo tiro perimetrale, sia in uscita dalla panchina, sia partendo nel quintetto titolare. Due lunghi presenti nel roster degli Heat, che stanno dando anche loro un importante contributo alle buone prestazione della squadra in questo inizio di regular season, sono Kelly Olynyk e Meyers Leonard. Entrambi possono infatti sfruttare la loro forza e la loro aggressività nei pressi del ferro, sia in attacco che in difesa, ed avendo anche maturato una buona esperienza all’interno della Lega, hanno saputo migliorare nel corso degli anni la loro pericolosità offensiva, soprattutto nel tiro dalla media e dalla lunga distanza, diventando ormai dei giocatori molto affidabili ed efficienti.

Il fattore Bam

Infine a Miami quest’anno ci si aspetta la definitiva consacrazione di Bam Adebayo, giocatore diventato ormai fondamentale per questi Heat, con il suo atletismo, la sua fisicità ed esplosività vicino a canestro. Coach Spoelstra e la dirigenza hanno riposto in lui molte aspettative (la cessione di Whiteside è stata fatta soprattutto per liberargli lo spot di centro titolare), che per ora non sono state disattese, viste le ottime prestazioni in queste prime battute. Ha raggiunto infatti in questo avvio di stagione una doppia doppia di media a partita, con 14 punti, 10 rimbalzi e più di 4 assist a sera, guidando i compagni soprattutto nella metà campo difensiva essendo il miglior stoppatore della squadra. Adebayo finora è stato il giocatore più utilizzato da coach Spoelstra dopo Jimmy Butler, Miami ha comunque quest’anno un roster molto profondo a cui attingere infatti nel corso della regular season ci sarà un grande equilibrio nella distribuzione delle responsabilità tra i vari giocatori.

Tra le ottime conferme di Butler, Adebayo, Dragic e Leonard e le sorprese di Herro, Nunn e Robinson, la stagione dei Miami Heat si prospetta di gran lunga migliore rispetto alle attese, e se il buongiorno si vede dal mattino, per la franchigia di South Beach ci sarà da divertirsi.