Boston Celtics più determinati che mai: per il trono dell’Est ci sono anche loro

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Ripartire, questo era l’obiettivo principale dei Boston Celtics all’inizio di questa stagione. Dopo una difficile annata trascorsa tra alti e bassi era necessario riportare entusiasmo nell’ambiente, e complici anche le partenze durante la off-season di Irving ed Al Horford, ai nastri di partenza i Celtics sembravano nettamente indeboliti e con tutte le problematiche verificatesi l’anno passato, la chimica così come il gioco di squadra erano tutte da ritrovare. In questa prima parte di stagione però la squadra di Brad Stevens sembra aver ripreso il sentiero giusto, i Celtics hanno ricominciato il loro percorso di continua crescita, concentrandosi sui loro punti di forza e ritrovando dopo molto tempo una quadratura del cerchio. Coach Stevens è di certo uno degli artefici dell’ottima partenza dei biancoverdi, nella passata stagione la squadra non aveva mai raggiunto un buon equilibrio sia dentro che fuori dal campo, ma ora l’assenza di una leadership forzata ed ingombrante come quella di Kyrie Irving ha giovato a tutta la squadra, che è riuscita a ritrovare una ottima fluidità di manovra offensiva e una buona applicazione difensiva. Coach Stevens nonostante alcune importanti partenze ha saputo creare, anche grazie ai nuovi innesti, oltre ad un gioco coinvolgente in cui tutti hanno il proprio ruolo, un gruppo finalmente coeso e pronto a seguire alla lettera i suoi dettami tattici.

Jaylen Brown, Boston Celtics © Photo By Matt Stone/MediaNews Group/Boston Herald

Il record di 21-7 e la seconda posizione nella Eastern Conference sono arrivate grazie soprattutto all’innesto di Kemba Walker, che ha portato fin dal suo arrivo entusiasmo e positività, elementi che ai delusi Boston Celtics della passata stagione servivano come il pane. Walker diventato in questo avvio il miglior marcatore della squadra, con 23.5 punti di media a partita, è riuscito inoltre a mantenere un buon equilibrio per quanto riguarda le conclusioni tentate, le quali sono perfettamente distribuite tra i compagni, in particolar modo tra i tre principali terminali offensivi della squadra, Jayson Tatum, Jaylen Brown e l’ex Charlotte Hornets. Walker, Tatum e Brown rappresentano infatti i veri trascinatori della squadra sotto il punto di vista offensivo, come è accaduto nell’ultima partita contro Dallas, in cui il trio è stato autore complessivamente di 82 punti sui 109 di squadra. Un ulteriore aspetto positivo dell’attacco dei Celtics è il fatto che quasi ogni sera il quintetto titolare vada in doppia cifra, perché oltre alle tre punte di diamante, Daniel Theis, Marcus Smart ed Enes Kanter hanno dato e stanno dando un ottimo contributo anche nella metà campo offensiva, in particolar modo Smart, che in questa stagione ha migliorato sensibilmente le sue percentuali nel tiro da tre punti. L’unico aspetto preoccupante è la scarsa produzione proveniente dalla panchina, problema derivante soprattutto dalla presenza di numerosi rookies nel roster di Boston come Carsen Edwards, Grant Williams e Tremont Waters, i quali hanno bisogno di tempo per migliorarsi e per sviluppare il proprio gioco.

L’organizzazione difensiva in questo primo quarto di stagione sembra essere tornata quella di un tempo, divenendo il vero punto di forza di questi Celtics. Boston è infatti una delle prime squadre nella Lega per Defensive Rating, con 104 punti concessi su 100 possessi, ed i miglioramenti rispetto all’anno scorso si possono infatti notare sia a difesa schierata sia in transizione difensiva, un fattore molto importante sotto questo aspetto è la versatilità dei giocatori presenti a roster. In particolar modo la presenza di un giocatore come Marcus Smart è diventata quasi imprescindibile per la squadra, perché oltre ad esserne il leader difensivo, Smart rappresenta la vera e propria anima dei Celtics. Un altro giocatore fondamentale per mantenere l’equilibrio della squadra tra difesa ed attacco è il redivivo Gordon Hayward che dopo due stagioni più che negative, sta tornando ad essere un giocatore convincente su entrambi i lati del campo ritrovando fiducia nei propri mezzi e riuscendo ogni sera a dare un buon contributo alla squadra. Nonostante ciò la sfortuna continua a perseguitare i giocatori di Brad Stevens perché sia Hayward che Smart hanno dovuto affrontare dei problemi fisici nell’ultimo periodo, l’ex Utah Jazz è infatti appena ritornato in squadra e all’interno delle rotazioni mentre la guardia texana dovrà aspettare ancora qualche settimana per guarire completamente e per tornare a pieno regime.

Tatum e Brown invece dopo una deludente stagione scorsa stanno dimostrando finalmente tutto il loro vero valore, il quale si era già intravisto durante il loro primo anno nella Lega. Il loro sviluppo in questo periodo sta proseguendo in maniera ottima, non solo però sotto il punto di vista tecnico, perché i due stanno anche diventato dei veri leader e dei giocatori a cui affidarsi nei momenti decisivi delle partite e anche nel corso dell’intera stagione. Brown con lo scarso minutaggio dell’anno scorso non riusciva a fornire il giusto apporto che la squadra necessitava, ora invece partendo nello starting five è di nuovo decisivo come un tempo e a dimostrarlo sono anche i suoi numeri, 19.6 punti e 7 rimbalzi a partita, 56% dal campo, 40% da tre punti e 76% dalla linea del tiro libero, queste statistiche riflettono decisamente il buon andamento della guardia di Boston in questa prima parte di regular season. Il vero primo violino della squadra rimane però Jayson Tatum, il cui talento in particolar modo in questo periodo non può essere messo in discussione. Lo sviluppo del numero 0 di Boston è notevole sotto molti punti di vista e sta cercando continuamente di migliorare ogni singolo aspetto del suo gioco, in modo da diventare il vero uomo franchigia di questi Celtics.

Al giovane talento proveniente da Duke manca ancora però qualche step per completare il suo percorso di crescita, i suoi difetti sono ancora diversi, come la tendenza ad entrare ed uscire dal vivo del gioco nel corso delle partite, passando da momenti di assoluta onnipotenza cestistica a tratti in cui non riesce a lasciare il segno, perchè per diventare uno dei migliori nella NBA è necessario fornire costanza nelle proprie prestazioni, ogni sera che si scende in campo. Tutto ciò di cui ha bisogno è di incanalare nella maniera giusta tutto il suo immenso talento, utilizzando i suoi mezzi atletici nella miglior maniera possibile e senza accontentarsi di ciò che sa già fare in modo che il suo contributo sia continuo e costante. L’impatto che Tatum sta avendo nella Nba è sicuramente maggiore di quello che i numeri e le statistiche dimostrano, i miglioramenti e i progressi sono stati continui anche nella metà campo difensiva e a dimostrarlo è il suo real plus/minus, dato statistico che lo colloca tra i primi cinque giocatori per rendimento in tutta la Lega. Naturalmente gli alti e i bassi della passata stagione sono normali nel processo di evoluzione di un giovane giocatore come Tatum e se Boston riuscirà a tutelarlo in questi anni, sarà poi lui a trascinare la franchigia verso nuovi successi.

Nel complesso Boston ha avuto un più che buon inizio di stagione, dando una ottima impressione generale. I punti di debolezza della squadra fortunatamente sono pochi, in particolar modo a livello di roster rispetto alle altre contender, ma se Brad Stevens riuscirà insieme al suo coaching staff a migliorare alcune piccole cose nel gioco dei Celtics, si potrà proseguire su questi livelli e magari effettuare un ulteriore passo in avanti, verso i successi che in molti già si aspettavano.