Eurolega in chiaro-scuro per Milano al giro di boa

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L’arrivo di Ettore Messina come coach e come General Manager avevano fatto alzare l’asticella non poco per l’Olimpia Milano che puntava forte ad un risultato importante in Eurolega. Magari non la vittoria finale, essendo al primo anno di un nuovo corso e con un roster obiettivamente inferiore ad altre corazzate, ma di sicuro i playoff.
Questa asticella alzata forse ha messo un po’ di pressione sui giocatori che in più di una partita non sono riusciti ad esprimere il loro vero valore, e la classifica infatti resta piuttosto in chiaro-scuro per Milano, che al momento si trova sì dentro le prime 8 in classifica con un record di 9 vinte e 8 perse, ma nel centro di una classifica cortissima e con alcune squadre piuttosto quotate dietro, che finora hanno faticato.

L’ottimo inizio, il pessimo finale

Il girone di andata, chiuso qualche giorno fa con la vittoria in casa contro lo Zenit San Pietroburgo (73-72), è stato letteralmente a due facce per Milano, che aveva iniziato forte con 7 vittorie (in casa del Panathinaikos e contro Fenerbahce e Barcellona) e 2 sconfitte nelle prime 9 partite tanto da essere in testa alla classifica con Barcellona ed Efes Istanbul. Poi il black-out totale con 6 sconfitte (in casa contro Belgrado e a Villeurbanne) e appena 2 vittorie.
Una situazione che non può di sicuro rendere felice coach Ettore Messina che in conferenza ha fatto il bilancio di questa prima metà stagione Europea:

“Gli alti e bassi ci sono, vorrei che tornassimo a giocare e soprattutto a tirare un po’ più spensierati come facevamo all’inizio. Oggi qualche volta abbiamo rinunciato a qualche tiro e questo non deve succedere. Se faccio un bilancio del girone di andata, direi che in generale abbiamo commesso qualche errore, ma stiamo cercando di risolvere, la classifica poteva essere migliore, ma anche peggiore, vorrei un po’ più di spensieratezza.”

Cambiamenti già arrivati ed altri in arrivo

Qualche cosa Milano sta già cambiando. Shelvin Mack non è stato convocato nella partita contro lo Zenit e potrebbe essere destinato al taglio dopo le tante prestazioni negative (17 minuti di media con 4.9 punti, 37.5% dal campo, 33.3% da tre, 75% ai liberi, 1.8 rimbalzi, 1.8 assist, 1.6 palle perse). Al suo posto è stato inserito nel roster Keifer Sykes che dovrebbe portare maggiore pericolosità nell’attacco milanese (al momento il 12esimo dell’Eurolega) oltre che sopperire alla mancanza per infortunio di Nedovic.
Un ulteriore cambio potrebbe veder coinvolto Aaron White che nei soli 10 minuti in cui viene impiegato non sta riuscendo a trovare la sua dimensione (2 punti, 1.4 rimbalzi), e che forse non è adatto al sistema di gioco impostato quest’anno dall’Armani Exchange.

Chi sorprende?

Il Maccabi Tel Aviv dopo alcune stagioni molto negative aveva fatto capire da subito di voler tornare nei posti dove era abituato a stare, e la 4a posizione insieme al CSKA Mosca fa capire che quest’anno l’aria in Israele è diversa. La seconda miglior difesa dell’Eurolega, poi, è un dato assolutamente decisivo per l’ottimo girone di andata dei gialloblu.

La Stella Rossa Belgrado è senza dubbio l’altra grande sorpresa della stagione visto l’ottavo posto che al momento varrebbe il pass per i playoffs. Tutto nasce dalla difesa, la migliore dell’intera competizione con appena 75.2 punti concessi, una solidità che permette alla squadra di coach Sakota di sopperire anche ad un attacco non di prima fascia.

Infine l’Asvel Villeurbanne, entrato come cenerentola, al momento è 8-9 di record, lo stesso della Stella Rossa e una sola vittoria dietro a Milano, e sta continuando a sorprendere tutti con prestazioni di alto livello.

Chi delude?

Due nobili decadute, in questa stagione, sono Olympiacos e Fenerbahce che condividono il 13esimo posto in classifica con appena 6 vittorie e 11 sconfitte.
I greci hanno dovuto far fronte all’addio di coach Blatt dopo poche partite per i problemi di salute e non sembrano essersi ancora ripresi, soprattutto difensivamente dove solo la 4° peggiore dell’Euroleague.

I turchi invece sembrano svuotati di energie, con giocatori forse arrivati al capolinea della loro avventura con questa maglia e con coach Obradovic, oltre ad alcuni infortuni che stanno impedendo di trovare continuità.

L’esperienza dei giocatori e l’ambizione delle due società, però, dovrà preoccupare le squadre davanti in classifica, perché vedere Oly e Fener così indietro, anche quando la stagione sarà finita, sarà davvero sorprendente.