Preview NBA: Southwest Division 2018/2019

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WESTERN CONFERENCE: Northwest Division | Pacific Division | Southwest Division
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Tempi bui per la Southwest Division, sembra un lontano ricordo ormai quando 4 squadre su 5 andavano ai playoffs e giocavano da protagoniste. In questa stagione i riflettori sono tutti per gli Houston Rockets che, con l’aggiunta di Carmelo Anthony, puntano a combattere ancora con i Golden State Warriors per un posto nelle NBA Finals. E le altre? I Pelicans hanno sempre Anthony Davis ma hanno cambiato molto, gli Spurs devono avviare un nuovo ciclo, i Grizzlies sono legati alla salute dei suoi big e i Mavericks sono in pieno rebuilding, anche se Luka Doncic promette di fare spettacolo da subito.

Houston Rockets (Record previsto 63-19)

La squadra di Mike D’Antoni è destinata a bissare il titolo di Division dello scorso anno e ad arrivare presumibilmente fino alla finale dell’Ovest. Con l’MVP in pectore James Harden è stato confermato il nucleo con Chris Paul e Clint Capela, per il momento Eric Gordon non si muove, e pure PJ Tucker è intoccabile. La grossa incognita è capire come inserire Carmelo Anthony, reduce da un anno pessimo a OKC: in più è partito Ariza, il 3&D per antonomasia.

Ci si attende un contributo da Michael Carter-Williams, da James Ennis e da Gerald Green, soprattutto in difesa; occhio a Marquese Chriss, talento atletico arrivato dai Suns per Ryan Anderson che potrebbe riciclarsi come vice Capela, rispetto al quale ha una dimensione più esterna ma con una verticalità e un atletismo interessante.

New Orleans Pelicans (Record previsto 43-39)

In Louisiana è tutto legato ad Anthony Davis! L’All Star e candidato MVP sarà ancora più responsabilizzato dopo gli addii di Cousins e Rondo: l’anno scorso è stato devastante dopo l’infortunio di Boogie e nei playoff ha avuto grande sostegno da Mirotic e Holiday, attesi a ripetere quando di buono fatto vedere qualche mese fa.

La squadra è la stessa e gli arrivi dal mercato non entusiasmano: Jahlil Okafor e Elfriid Payton vengono da stagioni deludenti, Jarrett Jack è un veterano che però non ha più benzina nel motore, Julius Randle ha tutto per esplodere lontano dall’ambiente Lakers ma bisogna capire come coach Gentry voglia usarlo, dato che è un 3-4 senza tiro da tre. I playoff non sono per nulla scontati…

San Antonio Spurs (Record previsto 41-41)

Terremoto dalle parti dell’Alamo. Dopo il ritiro di Duncan, anche Ginobili ha detto basta, Tony Parker ha salutato e ha raggiunto Borrego a Charlotte, Kawhi Leonard ha ottenuto la trade dopo un anno burrascoso e, per finire, il brutto infortunio al ginocchio che leva di scena ancor prima di iniziare DeJounte Murray, la grande speranza di Popovich e RC Buford.

Peggio non poteva andare a San Antonio, ora nemmeno l’innesto di un All Star e scorer di livello assoluto come DeMar DeRozan riesce a dare un flebile sorriso agli Spurs. Il ritorno di Marco Belinelli e l’arrivo dai Raptors di Jakob Poeltl potrebbero dare qualcosa alla panchina, mentre ancor più pressione avrà LaMarcus Aldridge, reduce comunque da una stagione super. Non sarà un anno facile e stavolta i playoff sono davvero a rischio.

Memphis Grizzlies (Record previsto 35-47)

Presente incerto, futuro ancora di più a Memphis. Dopo un anno orribile, segnato dagli infortuni di Marc Gasol e Mike Conley, i Grizzlies sperano che la salute sia al fianco delle sue stelle perchè, in tal caso, potrebbero sorprendere e provare a travestirsi da outsider nella corsa ai playoffs. La grande speranza è Jaren Jackson Jr., lungo da Michigan State scelto alla 4 dell’ultimo Draft che promette onde, un lungo che corre il campo, stoppa e tira da tre come se ne sono visti pochi.

Peccato che ci sia poco altro: la conferma di JB Bickerstaff in panchina non convince, il supporting cast ancora meno (Chandler Parsons riuscirà a giocare qualche minuto?), le firme di Kyle Anderson, Temple e Casspi non entusiasmano, e non ci sono giovani cui aggrapparsi per il futuro, tolti forse Dillon Brooks e il JJJ di cui sopra.

Dallas Mavericks (Record previsto 34-48)

A Dallas sembra tornato un po’ di entusiasmo e voglia di tornare ad essere protagonisti. Nell’ultimo anno (forse…) del leggendario Dirk Nowitzki, i Mavericks sperano di mettere qualche base per il futuro prossimo: coach Carlisle è una garanzia, Barnes, Matthews, Barea e Harris sono veterani più che affidabili, e l’innesto di DeAndre Jordan sembra perfetto per i due talenti Dennis Smith Jr. e Luka Doncic.

La coesione tra i due gioielli è indispensabile: penetratore e atleta il primo, leader e tecnico il secondo. Se riusciranno ad amalgamarsi, i Mavericks potrebbero sorprendere per davvero. Per molti Doncic sarà il rookie dell’anno, pur avendo solo 19 anni viene da 3 stagioni da stella assoluta in Europa e questo lo rende più avanti rispetto alle altre matricole, nonostante i dubbi sull’atletismo.


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