Torneo NCAA 2019: la Duke di Williamson favorita, attenzione a Kentucky e North Carolina

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Siamo a marzo, la primavera pare già arrivata con qualche giorno d’anticipo e soprattutto è il momento di impazzire: è March Madness, il Torneo NCAA è pronto a partire per due settimane di partite senza un domani e con l’upset sempre dietro l’angolo! Iniziano in 68, tutte con l’obiettivo di staccare uno dei 4 biglietti per la “Big Dance”, il “Grande Ballo”, la Final Four del 6 e 8 aprile che si giocherà allo US Bank Stadium di Minneapolis, quello dei Minnesota Vikings di football.

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La chiara favorita è Duke e il motivo ha un nome e un cognome: Zion Williamson! L’alieno in maglia numero 1 (sarà numero 1 anche al prossimo NBA Draft), col supporto degli altri freshmen RJ Barrett, Cam Reddish e Tre Jones (molto sottovalutato), vuole chiudere la sua breve carriera coi Blue Devils regalando il titolo a Mike Krzyzewsky e mettendo il sigillo su un’annata spettacolosa. In tanti proveranno a mettere i bastoni fra le ruote di Duke, dalla Michigan State di Tom Izzo alla Gonzaga di Rui Hachimura e Brandon Clarke passando per Texas Tech, Virginia, Tennessee, i campioni in carica di Villanova e gli altri due college di “sangue blu” della nazione ovvero Kentucky e North Carolina! I Tar Heels sembrano la squadra più attrezzata per battere Duke (2 vittorie in 3 gare, ma mancava Zion) ma il percorso per arrivare in fondo è pieno di insidie e anche una “Cinderella” può fare il colpaccio (ricordate la Loyola Chicago 2018? Quella con la suora di 98 anni, Sister Jean).

Al Torneo ci sarà anche una rappresentativa italiana: Davide Moretti è una delle colonne di Texas Tech, vincitrice della regular season della Big 12, mentre Francesco Badocchi è nel roster di Virginia anche se con pochissimo spazio; per quanto riguarda gli allenatori, Riccardo Fois è membro dello staff di Mark Few a Gonzaga, una delle candidate alla Final Four; Luca Virgilio invece, assistente a St. John’s, proverà a superare lo scoglio dele First Four e ad entrare nel tabellone principale.

Qui la versione stampabile del tabellone

EAST REGION

E’ il regional di Duke, la #1 overall: come scritto sopra, è difficile immaginarli fuori dalla Final Four. Pur con un roster ridotto, i Blue Devils hanno una quantità di talento unica e la presenza di Zion Williamson fa pendere la bilancia dalla loro parte. Alle Sweet 16 potrebbero incrociare Virginia Tech, che li ha battuti al Cameron Indoor quando erano senza Zion, ma ora non fanno paura. La sfida vera sarà alle Elite 8 contro la Michigan State di coach Tom Izzo anche se gli Spartans dovranno vedersela con una tra Minnesota (allenata da Richard Pitino) o Louisville, e LSU, coi talenti Waters e Reid, ma senza coach Will Wade, allontanato per irregolarità nel recruiting. In ogni caso passerà Duke, a meno di clamorosi colpi di scena.

Alla Final Four: Duke

MIDWEST REGION

Tutto porta ad una finale del regional tra la #1 North Carolina e la #2 Kentucky ma questa parte di tabellone è davvero molto equilibrata. I Tar Heels sono profondi e completi, col talento di Coby White e l’esperienza di Luke Maye, senza dimenticare Nassir Little e Cam Johnson, mentre i Wildcats di Calipari sono il solito ammasso di prospetti, su tutti Keldon Johnson e il play Ashton Hagans attorno al sophomore PJ Washington, l’uomo barometro. UNC dovrebbe trovare sulla strada Washington, col top difensore Thybulle, e una tra Auburn, vincitrice del torneo della SEC, e Kansas, deludente, senza titolo della Big 12 per la prima volta dopo 14 anni, e senza i pilastri Vick e Azubuike, ma pur sempre da considerare. Le insidie per UK si chiamano Wofford o Seton Hall al secondo turno, e probabilmente Iowa State alle Sweet 16. I Cyclones sono in formissima, hanno vinto il torneo della Big 12 e hanno giocatori interessanti come Talon Horton-Tucker e il canadese Shayok. Se il pronostico è rispettato, finale North Carolina-Kentucky e Tar Heels dritti a Minneapolis.

Alla Final Four: North Carolina

SOUTH REGION

Riflettori su Virginia, numero 1 del seeding e reduce da una grande stagione: 29 vittorie e 3 sconfitte, due contro Duke e una contro Florida State nella semifinale del Torneo dell’ACC. I Cavaliers, che hanno due colonne come Jerome in regia e il tiratore Kyle Guy, e un talento da NBA come DeAndre Hunter, vogliono andare in fondo e cancellare la macchia del torneo 2018, quando uscirono al primo turno e divennero la prima #1 della storia a perdere contro una #16, in quel caso UMBC. Alle Sweet 16 Virginia dovrebbe vedersela con una tra Kansas State e Wisconsin (i Badgers però rischiano subito con la #12 Oregon, fresca vincitrice del torneo della PAC 12 anche senza Bol Bol) mentre la finale potrebbe essere contro Tennessee, corazzata vera, formazione fisica e tosta, con due anime come Grant Williams e l’ammiraglio Admiral Schoefield. I Volunteers di Rick Barnes potrebbero ritrovarsi Purdue o Villanova, anche se i Wildcats due volte campioni negli ultimi 3 anni rischiano al primo turno contro St. Mary’s, capace di battere Gonzaga nella finale del torneo della West Coast Conference.

Alla Final Four: Tennessee

WEST REGION

La parte di tabellone più tosta ed equilibrata con la #1 più “debole” delle altre, ovvero Gonzaga. Gli Zags hanno talento – Hachimura, Norvell, il centro Brandon Clarke, il play e leader Josh Perkins – ma pagano come sempre lo scotto di giocare in una conference mediocre: potrebbero rischiare già al secondo turno contro una tra Syracuse e Baylor, mentre alle Sweet 16 lo scoglio potrebbe essere Florida State, solidissima e capace di battere Virginia e poi impensierire Duke nel torneo dell’ACC. Nella parte bassa del tabellone ci sono Michigan, capace di iniziare la stagione 17-0, e con un roster ricco e completo guidato da Zavier Simpson, la Nevada dei gemelli Martin che sfiderà subito Florida, e ovviamente la Texas Tech di Davide Moretti, formazione dove la stella assoluta è Jarrett Culver, guardiona destinata alla Top 5 del prossimo Draft. La gara più interessante, forse quella più attesa dell’intero torneo al primo turno, è quella tra Murray State e Marquette: da una parte Ja Morant, funambolico ed esplosivo play destinato alla Top 3 del Draft (24.6 punti, 10.0 assists, 5.5 rimbalzi e 1.8 rubate), dall’altra Markus Howard, clamoroso tiratore e scorer capace di segnare due volte 45 e una volta 53 punti in stagione (25.0 punti, 4.0 assists e 4.0 rimbalzi col 40.8% da tre)!

Alla Final Four: Michigan