Fortitudo Bologna di nuovo tra i grandi… e già pensa al futuro

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La F è tornata a volare!
Finalmente la Fossa dei Leoni può tornare a gridarlo a gran voce. L’attesa è stata lunghissima, le delusioni pesantissime, ma una città che vive di basket come Bologna non poteva aspettare ancora prima di riavere il suo derby in Serie A.

Presente

La Fortitudo, al quarto tentativo dal suo ritorno in A2 (due semifinali e due finali playoff disputate), riesce finalmente a tornare lì dove merita di essere. Con tre giornate di anticipo, Rosselli & co conquistano la Serie A, battendo Ferrara in un PalaDozza allestito a dovere per la grande occasione.

La promozione arriva al termine di una stagione dominata sin dalla prima palla a due del 7 ottobre a Verona. La Effe non si è più schiodata da quel primo posto, dimostrando una netta superiorità, sia tecnica che mentale, rispetto a tutte le altre 31 avversarie. I big non hanno deluso le aspettative, ognuno è salito in cattedra quando la squadra aveva più bisogno di lui: Leunen si è confermato di un’altra categoria; Rosselli, Mancinelli e Cinciarini insieme sono un lusso per la A2, e potrebbero tranquillamente continuare a dare il loro contributo anche al piano di sopra; Hasbrouck si è dimostrato di un’intelligenza ed efficacia fuori dal comune, top scorer dei suoi con 16.4 punti di media; Fantinelli si è affermato come leader silenzioso, un giocatore che non eccelle in nessun fondamentale ma che sa fare tutto, affidabile in qualsiasi situazione, si è meritato la chance di giocare in Serie A, categoria in cui può stare senza problemi; ma ognuno dei 12 a roster ha saputo dare il suo contributo, anche chi inevitabilmente ha avuto meno spazio.
Forse l’artefice numero uno, colui che ha reso possibile tutto ciò, è stato coach Antimo Martino, confermatosi tra gli allenatori più preparati del nostro panorama cestistico. Non era facile gestire un gruppo formato da così tanti campioni, dove ognuno richiedeva il suo spazio. Il coach ha avuto il merito di gestire i suoi giocatori in maniera impeccabile, riuscendo ad ottenere il massimo da ognuno in ogni momento della stagione. Insomma la Fortitudo si riaffaccia in Serie A non solo con ottimi giocatori, ma anche con un giovane allenatore che ha intenzione di togliersi tante altre belle soddisfazioni.

Passato

Sono passati esattamente dieci anni da quel 10 maggio 2009, quando contro Teramo, la Fortitudo, per un soffio, non riuscì a conquistare la vittoria (73-72 il risultato finale) che le avrebbe permesso di rimanere in Serie A. Vista l’impossibilità di iscriversi al campionato di Legadue, a causa di pendenze economiche, l’anno seguente la Effe decise di ripartire dalla A Dilettanti. Chiuse il campionato in seconda posizione, arrivando a disputare la finale promozione contro gli storici rivali di Forlì, sconfitti in gara 5 grazie ad un canestro allo scadere di Matteo Malaventura. Ma i festeggiamenti durarono pochissimo. Circa un mese dopo il trionfo, la Fortitudo fu esclusa dai campionati professionistici poiché non in possesso dei requisiti richiesti. Il 14 luglio 2012 la FIP ufficializzò la radiazione della Fortitudo.

La Bologna bianco-blu ripartì allora da due formazioni: gli Eagles Basket Bologna e la Biancoblù Basket Bologna. La “nuova” Fortitudo rinacque nella stagione 2013/14, ripartendo dal campionato di Divisione Nazionale B. Fu una stagione deludente, poiché nonostante i favori del pronostico, non si riuscì a conquistare la promozione. Ma era solo questione di tempo, perché l’anno successivo arrivò il salto in A2. La prima stagione di A2 dopo il fallimento andò ben oltre le aspettative: dopo aver chiuso la regular season al settimo posto, riuscì ad arrivare addirittura in finale playoff, dove però venne sconfitta da Brescia. I successivi anni in A2, a parte la vittoria della Supercoppa LNP nel 2016/17, furono deludenti, poiché ormai la squadra sembrava pronta, anche grazie agli investimenti da parte della società, a tornare tra i grandi. Ma non si riusciva a centrare l’obiettivo promozione, almeno fino al 31 marzo scorso, una data che rimarrà ben impressa nella mente dei tifosi bianco-blu.

Futuro

Se è vero che la stagione non è ancora finita, la Fortitudo ha già conquistato il suo obiettivo ed è giusto che, come ogni grande squadra, cominci fin da ora a pensare al futuro. Il presidente Christian Pavani ha già dettato le linee guida per la prossima stagione:

Quest’anno abbiamo messo a budget 2.9 milioni per tutta l’attività, per l’anno prossimo saranno 4. Vogliamo fare una A senza eccessi, mirata alle nostre risorse ed esigenze. Saremo umili ma anche ambiziosi. Per il primo anno punteremo a salvarci e consolidarci con giocatori funzionali che sappiano lottare per la maglia con lo spirito che da sempre accompagna la storia della Fortitudo.

Alle parole del presidente, hanno fatto seguito quelle del GM Marco Carraretto:

Una parte della squadra promossa rimarrà per essere lo zoccolo duro che spiegherà ai nuovi che cosa vuol dire giocare a Bologna in Fortitudo. Ma non abbiamo ancora identificato chi.

Sicuramente rimarranno Leunen, Fantinelli e Pini, già sotto contratto anche per la prossima stagione, oltre ovviamente a coach Antimo Martino. Dunque, in casa Fortitudo si è passati immediatamente dai festeggiamenti per la promozione al lavoro per preparare al meglio la prossima stagione. Molto probabilmente, come traspare dalle parole di Carraretto, ci saranno anche altre conferme. Non una scelta azzardata visto che il roster di quest’anno della Effe avrebbe potuto giocarsela alla pari con diverse formazioni di Serie A.
Viste le premesse e l’entusiasmo della piazza è davvero difficile pensare che la Fortitudo si ripresenterà in Serie A in punta di piedi per disputare un campionato tranquillo.

2 COMMENTS

  1. La Fortitudo deve cambiare molto…soprattutto nella velocità , nell’atletismo e nel ritmo. La velocità e la potenza atletica nel campionato massimo sono un’altra cosa. Rosselli e Mancinelli non ce la farebbero mai. Bisogna trovare per loro un altro ruolo , degno delle carriere che hanno avuto.

    • La differenza tra A2 e A c’è ed è anche importante, soprattutto a livello di fisicità ed atletismo. LA Fortitudo dovrà, come tutte per altro, trovare gli americani giusti da aggiungere al roster. Però è anche vero che la base di partenza è già abbastanza buona.

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