Nico Mannion: la speranza del basket azzurro con vista NBA

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Il futuro del basket italiano ha i capelli rossi, due mani molto educate, lo sguardo giusto e un istinto innato per il passaggio. Stiamo parlando ovviamente di Niccolò Mannion, playmaker classe 2001 nato a Siena, e di stanza in America dove nelle ultime stagioni ha collezionato numeri impressionanti a livello di High School. E oltreoceano il suo nome sta iniziando a circolare sempre più frequentemente. Anche in ottica NBA.

Partiamo a ritroso. L’ultima impresa di questa esaltante stagione, Mannion l’ha compiuta durante il recente Nike Hoop Summit di Portland, uno degli appuntamenti clou della stagione liceale americana e vetrina principale per gli scout Nba per iniziare a visionare i talenti che entreranno nella Lega nelle stagioni successive. Da qui sono usciti, solo per fare qualche nome, campioni come Dirk Nowitzki, Kevin Durant e Anthony Davis. L’ultima edizione, però, parla italiano. E lo fa proprio grazie al giovane playmaker azzurro che, inserito nella rappresentativa del resto del Mondo, ha chiuso la gara come miglior marcatore dell’incontro a quota 30 punti, con 8/14 dal campo (e 3/7 da tre) e anche un ottimo 11/14 dalla lunetta.
Numeri che hanno fatto balzare sulla sedia giocatori, opinionisti e osservatori delle 30 franchigie Nba e che hanno rinforzato l’opinione che sia proprio Nico il miglior play in uscita dal Liceo in questa annata.

Anche prima dell’exploit del Moda Center di Portland, Mannion aveva incantato: l’italiano ha infatti chiuso la sua stagione a Pinnacle HS con 30.4 punti, 6.2 rimbalzi e 6.2 assist a partita, numeri che gli sono valsi il premio di Gatorade Player of the year per lo stato dell’Arizona e il secondo titolo statale a livello di High School.

Logico che con numeri e statistiche di questo tipo si pensi subito a un futuro in NBA. Al momento i vari mock draft per il 2020 lo danno intorno alla sedicesima – diciassettesima posizione, subito a ridosso della lottery. Probabile quindi che l’azzurro entri fin da subito in un contesto vincente, magari in una delle squadre che Unibet indica come favorite per il titolo come Golden State, Milwaukee o Houston, iniziando così la propria carriera nei pro con un minutaggio ridotto ma con la possibilità di imparare e vincere subito.

Al momento però, è troppo presto per fare previsioni. Prima va affrontato l’impatto con il basket NCAA. Nico ha deciso di rimanere in Arizona anche al college, scegliendo il programma sportivo dei Wildcats, squadra che in passato ha regalato all’NBA campioni come DeAndre Ayton, Mike Bibby e Gilbert Arenas.

I Wildcats, oggi allenati da Sean Miller, hanno vinto il ballottaggio con Marquette, mentre in precedenza Mannion aveva scartato altre università di primo livello come Duke, Villanova e Kentucky. Di Arizona, Nico sarà fin da subito il playmaker titolare e avrà piena libertà di seguire i suoi istinti cestistici già oggi di altissimo livello.

Playmaker dal buon fisico (anche se in ottica Nba andrà fatto un lavoro importante per rinforzare la parte superiore del corpo), Mannion ha dalle sua una grande esplosività e un controllo dei movimenti inusuale per la sua età. Tutte caratteristiche che l’hanno reso un attaccante formidabile sia con la palla in mano che da tiratore puro, fondamentale in cui spiccano la sua mobilità e il gran senso della posizione.

Tecnicamente, Nico è già oggi un giocatore di livello superiore. Il palleggio è ottimo, così come l’uso di entrambe le mani e la velocità che gli permettono quasi sempre di superare l’avversario diretto sul primo passo. Ma quello che ha stupito di più gli scout è il suo arsenale offensivo. Mannion è in grado di segnare in moltissimi modi diversi: in penetrazione dal pick&roll, con l’arresto e tiro dal palleggio e con il tiro dalla distanza. E tutto questo senza mai dimenticare di mettere in ritmo i compagni, dote fondamentale anche nei playmaker più moderni e “tiratori”.

E se la difesa andrà costruita passo per passo (anche se l’azzurro ha già dimostrato buone doti come recuperatore di palloni sulle linee di passaggio), la personalità è già di prim’ordine. In queste stagioni alla High School, Mannion non è mai fuggito dalle responsabilità e si è sempre preso i tiri più importanti. Un leader naturale pronto al grande salto e a una luminosa carriera con la maglia della nazionale.