NBA Draft 2019: possibili sorprese e colpi di scena

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Dopo settimane di attesa siamo finalmente arrivati al 20 giugno. Preceduto dalla annuale ansia e speranza dei tifosi, il Draft NBA 2019 è arrivato per dare risposte sul futuro delle franchigie NBA. Dopo aver analizzato uno per uno i probabili top 10 del Draft 2019, puntiamo la nostra attenzione sulle possibili sorprese di questo Draft che sembra destinato a regalarci qualche colpo di scena.

Sorprese da lottery

Iniziamo subito dalla Lottery, perché come sempre, una volta superata l’ottava/nona scelta, tutto è possibile. I Wizards rimangono fortemente inclini a selezionare Sekou Doumbouya, l’ala-progetto francese, ma non sarebbe una sorpresa se finissero a selezionare Nassir Little di UNC. Dopo Culver, Hunter e Reddish la qualità delle ali è difficile da determinare, ma Little sembra aver impressionato in vari workout prima del Draft.
Rimanendo nel discorso Lottery spuntano altre due ali difficili da categorizzare: Kevin Porter Jr. e Brandon Clarke. Giocatori totalmente diversi (Clarke ricorda Millsap, mentre Porter Jr. ricorda più un mix tra Bazemore e J.R. Smith) ma rinchiusi nella stessa situazione. Clarke da qualcuno viene proiettato addirittura da top 5, mentre altri lo prevedono verso la fine del primo giro a causa dei suoi problemi al tiro da tre; Porter invece ha potenziale enorme che giustificherebbe una selezione alta, ma rimangono dubbi sugli infortuni e la sua disciplina fuori dal campo che potrebbero addirittura costargli una selezione nel primo giro.

Troviamo il centro del futuro?

Una delle posizioni più difficili da selezionare è il centro, che rimane fondamentale per l’identità della squadra. C’è chi preferisce un’ancora difensiva alla Gobert oppure un centro moderno alla Horford, il punto è che questa posizione rimane indispensabile nel gioco moderno. Per capire la varianza che troviamo nei prospetti su questa posizione, analizzeremo quattro potenziali centri che potrebbero cambiare sensibilmente lo stile di gioco delle squadre che decideranno di sceglierli:

1. Goga Bitadze (16.4 PTS, 6.4 REB, 54.8 FG%, 31.3 3P%)
Come Bender e Porzingis, Goga Bitadze è difficile da piazzare prima del Draft in base alla sua esperienza europea. Ha giocato bene nei minuti disputati in Eurolega, però rimane un giocatore lento che avrà difficoltà a difendere nella NBA. Il resto del suo gioco è incoraggiante, sa segnare con entrambi le mani e viene progettato come un futuro potenziale titolare (rimangono però i dubbi sulla sua maturità dopo tutto quello che è successo con Bender).

2. Jontay Porter (9.9 PTS, 6.8 REB, 2.2 AST, 36.4 3P%)
Vi ricordate di Boris Diaw nelle Finals del 2014? Ecco cosa Jontay Porter può mettere in campo quando è al 100%: un centro bravissimo nel passaggio e rispettabile nel tiro da tre. Fa sempre la giocata giusta e dovrebbe essere in grado di incidere da subito nella NBA partendo dalla panchina.

3. Bruno Fernando (13.6 PTS, 10.6 REB, 60.7 FG%, 27.2 PER)
Energia, energia e ancora una volta energia. Bruno Fernando è stato il catalizzatore per Maryland e li ha portati fino al Torneo NCAA. Il giovane angolano ricorda molto una versione più atletica di Montrezl Harrell, capace sempre di fare una giocata energetica per la sua squadra. Potrebbe essere una scelta di grande valore nel secondo giro.

4. Bol Bol (21.0 PTS, 9.6 REB, 56.1 FG%, 13-25 da tre)
Sicuramente il giocatore più discusso nel pre-Draft, Bol Bol rimane una mina vagante. Se tutto fila liscio con l’infortunio al piede e Bol riesce a mettere su peso e muscolatura non c’è limite per il tipo di giocatore che potrebbe diventare. Veloce come un’ala, Bol combina la sua altezza incredibile (218 cm) con un tocco da fuori impressionante. Rimangono però grandi dubbi per la struttura fisica e un carattere particolare.

Mettendo da parte la posizione nella quale verranno scelti (Bitadze e Bol sembrano sicuri di essere selezionati nel primo giro, mentre Fernando e Porter devono sperare nel secondo giro), monitorare la loro scelta sarà interessante per capire come avranno intenzione di giocare le varie squadre.

Giocatori di ruolo su cui puntare

Ovviamente solo pochi giocatori di questo Draft finiranno come titolari o addirittura All-Star. Il resto avrà il compito difficile di trovare un posto adatto a loro nella rotazione di una squadra. Come sappiamo, squadre come i Lakers e i Rockets proveranno a trovare giocatori utilizzabili da subito nel secondo giro come difensori e tiratori. Tra questi spunta Terance Mann, ala 22enne di Florida State che ricorda molto Luc Mbah a Moute come difensore e tira decentemente dalla lunga distanza (39.0% da tre).
Se invece il focus è solo sulla difesa, allora non c’è miglior giocatore che Matisse Thybulle di Washington, guardia senior che si presenta come un difensore arcigno alla Tony Allen. Proiettato nel secondo giro da molti, non sarà una sorpresa se qualche squadra deciderà di selezionarlo alla fine del primo giro.

Un altro giocatore da non dimenticare è Chuma Okeke di Auburn. Prima del suo tragico infortunio al crociato nella March Madness, Okeke veniva progettato come scelta da primo giro sicura grazie alla sua versatilità in difesa e la sua precisione da tre. A 2.03 ricorda molto Robert Covington e dovrebbe sicuramente suscitare interesse di parecchie squadre.
Rimanendo nel campo della March Madness spunta il nome di Ty Jerome. Il play di Virginia potrebbe essere preso in considerazione per la fine del primo giro in questo Draft dato che dimostra di avere tutto quello che è necessario per una guardia moderna: alto (196 cm), veloce e preciso da tre (39.2% in tre anni a Virginia) potrebbe essere una sorta di prossimo Fred VanVleet come sesto uomo ideale per i playoff.

Dopo quasi tre settimane di analisi il Draft di quest’anno ci porterà sicuramente più qualità di quello che veniva detto prima della stagione. Certo, dopo Williamson, Morant e Barrett il livello scende e sarà difficile trovare un futuro All-Star, ma questo non esclude il fatto che ci siano dei bei progetti e dei giocatori pronti ad aiutare da subito.