Durant-Irving ai Nets, Russell ai Warriors: una free agency che cambia l’NBA

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Uno dei giorni che cambieranno il volto della NBA per i prossimi anni. Appena poche ore di free agency sono bastate per modificare totalmente le dinamiche della più incredibile Lega di sport professionistico del Mondo, e non è ancora finita (sono circa 50 i nuovi accordi siglati)! Le firme di Durant e Irving coi Nets, l’incredibile scelta di Russell di andare ai Warriors, l’ennesimo all-in dei 76ers con Harris e Horford, il clamoroso buco nell’acqua fatto, nuovamente, dai Knicks sono solo alcuni dei temi che hanno acceso la notte. Senza dimenticare la scelta di Kawhi Leonard (che potrebbe rimettere in pista i Lakers) e la grande notizia dello sbarco ai Pelicans del nostro Nicolò Melli!

NBA Free Agency 2019/20: tutte le firme!

Brooklyn Nets assoluti vincitori

New York doveva essere e New York è stato… ma sponda Brooklyn! Kevin Durant e Kyrie Irving saranno la nuova coppia che infiammerà la città avendo accettato le lusinghe del GM Sean Marks (4 X 141 milioni a Irving, 4 X 164 a Durant) che in un paio di stagioni, e senza scelte al Draft disponibili, ha trasformato la peggior squadra della Lega in una possibile contender per la Eastern Conference. Ma non da subito. Perché l’infortunio di KD lo terrà lontano dai campi per tutta la stagione 2019/20 e quindi Uncle Drew e compagni dovranno cavarsela da soli l’anno prossimo.

A dare manforte all’ex Cavs e Celtics ci saranno anche due veterani come DeAndre Jordan, grande amico di Durant che ha firmato un quadriennale da 40 milioni, e Garrett Temple (2 X 10 milioni) che andranno a rimpolpare un roster che quest’anno ha sorpreso un po’ tutti e ha lanciato alcuni giovani come LeVert, Allen, Harris e Kurucs che formeranno il supporting cast.

Russell ai Warriors la grande sorpresa

Per un giocatore che da Golden State vola a Brooklyn, ce n’è uno che fa il percorso inverso. A grande sorpresa D’Angelo Russell ha accettato la proposta quadriennale da 117 milioni dei Warriors e andrà a formare con Curry e Thompson un nuovo Big Three nella Baia.

Il giocatore, che ha flirtato con la chiamata all’All-Star Game lo scorso anno con i Nets, arriverà via sign-and-trade insieme a Trevor Graham e Shabazz Napier, in cambio proprio di Durant. Una scelta non facile da capire perché se è vero che le offerte di Lakers e Timberwolves erano sicuramente meno affascinanti che giocare nella squadra che ha dominato le ultime stagioni NBA, è altrettanto vero che adattarsi al sistema Warriors in cui non avrà la palla in mano sarà tutt’altro che scontato (dopo una stagione veramente esaltante giocata avendo sempre le chiavi del gioco).
Il suo arrivo e la partenza di KD inoltre segna la fine di un’era ai Warriors perché per fargli spazio salariale è arrivata anche la cessione ai Memphis Grizzlies di Andre Iguodala, che verrà sicuramente tagliato dalla sua nuova squadra e potrà scegliere dove andare da free agent (si parla di Los Angeles Lakers).

Philadelphia prova di nuovo il tutto per tutto

Dopo aver tentato con la coppia Butler-Harris senza fortuna (ricordate tutti il tiro allo scadere di Leonard in gara7?) Philadelphia nelle primissime ore di free agency non ha badato a spese firmando con due contratti molto pensati proprio Tobias Harris e Al Horford, una delle bestie nere di Joel Embiid in stagione. Per l’ala ex Clippers si è andati sul max contract, un 5 anni da 180 milioni, mentre per il lungo ex Celtics si è rimasti su un 4 anni per 109 milioni (che per un classe ’86 sembrano abbastanza).

A farne le spese è stato Jimmy Butler che dopo una stagione regolare in difficoltà era riuscito ad alzare il proprio livello di gioco nei playoff: non è bastato per meritarsi la conferma e il massimo salariale, che troverà molto probabilmente ai Miami Heat che lo ingaggeranno via sign-and-trade spedendo Josh Richardson ai 76ers (e forse Olynyk ai Mavs ma la trade deve ancora essere sistemata). La guardia ex Heat andrà a colmare il vuoto lasciato da JJ Redick che ha preferito cambiare costa andando a fare il veterano dei nuovi e intriganti Pelicans (2 anni per 26.5 milioni).

I nuovi Pelicans parlano italiano!

Passare da semi-spacciati dopo che il tuo giocatore franchigia ha chiesto la cessione a squadra davvero intrigante e con chance di fare i playoffs in qualche settimana non era facile, ma il neo GM David Griffin è riuscito nel vero e proprio miracolo. a New Orleans si può tornare a sorridere perché dopo aver scelto con la Prima scelta assoluta al Draft 2019 Zion Williamson ed aver ricevuto in cambio di Anthony Davis un pacchetto formato da Ingram, Ball e Hart, in questa free agency la squadra ha operato davvero bene: JJ Redick sarà lo specialista al tiro e potrà essere messo in ritmo benissimo da Holiday e Ball, Derrick Favors arrivato da Utah in cambio di due scelte al secondo giro future servirà come veterano vicino al canestro per dare manforte alla crescita di Zion, mentre Niccolò Melli è la notizia che più ci piace, perché diventerà il terzo italiano in NBA dopo aver accettato l’offerta di un biennale da 8 milioni di dollari (la stessa che gli avevano fatto gli Hawks due anni fa ma che non si sentiva ancora pronto ad accettare).

Knicks come sempre fermi al palo

Cedere Porzingis (che ha firmato l’estensione al massimo salariale, 5 anni a 158 milioni, con i Mavericks) per arrivare a Williamson, Durant, Irving. Questo il sogno dei Knicks. Ma i sogni, si sa, spesso rimangono irrealizzati e così sarà anche questa volta. Una dirigenza davvero troppo impreparata per questi livelli che non ha saputo farsi trovare pronta alla free agency e che dopo aver mancato tutti gli obiettivi ha firmato con contratti neanche troppo leggeri tre giocatori pressoché uguali come Julius Randle (3 X 63 mln $), Taj Gibson (2 X 20 mln $), Bobby Portis (2 X 31 mln $) che si affiancheranno a Dennis Smith Jr e la terza scelta assoluta all’ultimo Draft RJ Barrett, due guardie che per rendere hanno bisogno di giocare tanto con la palla in mano. Reggie Bullock (2 X 21 mln) almeno andrà a colmare il vuoto nello slot “tiratori”. Forse l’unica scelta sensata di una notte da incubo per i Knicks.