Preview Nba: Southeast Division 2019/2020

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In confronto alle altre Division nella Southeast la mancanza di stelle e di grandi giocatori è netta, infatti i risultati degli ultimi anni non mentono: nella passata stagione gli Orlando Magic sono stati l’unica squadra capace ad arrivare ai Playoff, mentre Hornets e Heat hanno solo sfiorato l’ultima piazza disponibile.

Nell’imminente stagione però la Southeast Division si preannuncia più interessante, soprattutto in chiave futura. Sulla carta le due squadre nettamente favorite sembrano essere quelle della Florida, Miami e Orlando. Tutte le altre squadre invece sembrano essere dirette verso la ricostruzione: gli Washington Wizards senza Wall e con un Beal forse sul mercato, gli Charlotte Hornets che hanno perso in estate Kemba Walker ed un roster sicuramente non all’altezza, gli Atlanta Hawks in netta ascesa grazie al loro young core.

1 – Miami Heat

La scorsa stagione per i Miami Heat è stata un lungo e doveroso tributo alla carriera di Dwayne Wade, ma nonostante questo sono arrivati vicinissimi alla qualificazione ai Playoff, un risultato abbastanza deludente sulla carta ma dovuto soprattutto alle numerose assenze per infortuni e al gran numero di partite saltate da parte di alcuni dei più importanti giocatori della squadra, come Goran Dragic, Dion Waiters e Justise Winslow. Il ritiro di Wade doveva essere rimpiazzato da un grande colpo in entrata in perfetto stile Pat Riley, e così è stato: una blockbuster trade che ha portato alle partenze di Hassan Whiteside verso Portland e a malincuore di Josh Richardson verso i Sixers, liberando in questo modo il salary cap degli Heat per piazzare il colpo di mercato chiamato Jimmy Butler.

L’innesto di un giocatore di altissimo livello come Butler sarà importante per alzare il livello tecnico ma soprattutto agonistico della squadra, oltre all’ex Sixers, agli Heat è arrivato sempre via trade Meyers Leonard, un lungo che nel corso degli anni trascorsi a Portland è diventato anche un ottimo tiratore dalla media e dalla lunga distanza, aumentando in questo modo la sua pericolosità offensiva.
Dal Draft invece l’arrivo più importante è quello di Tyler Herro, scelto alla numero 12, talento su cui Pat Riley e coach Spoelstra vogliono assolutamente puntare, essendo un ottimo tiratore sia sugli scarichi sia costruendosi molte occasioni dal palleggio. Justise Winslow e Bam Adebayo sono chiamati ad una stagione importante, con il primo migliorato molto al tiro ed il secondo a portare atletismo, fisicità ed esplosività.

Gli Heat con l’apporto di giocatori d’esperienza come Waiters, Dragic e Olynyk possono e devono decisamente puntare alla vetta della Division per approdare così ai playoffs dopo alcune stagioni non troppo positive.

2 – Orlando Magic

Il raggiungimento dei Playoff nella scorsa stagione dopo 6 anni di astinenza non è stata una pura casualità per gli Orlando Magic, durante la regular season la squadra ha saputo trovare un perfetto equilibrio sul campo dovuto soprattutto all’accurato lavoro di coach Clifford e ad una incredibile solidità difensiva, divenuta una dei punti fondamentali di questi Magic. Il roster è sostanzialmente invariato, il mercato estivo è stato molto oculato e ci sono state molte riconferme come Terrence Ross e Nikola Vucevic, decisivi nella scorsa stagione. L’unico vero innesto dell’estate specialmente in chiave difensiva è stato l’arrivo da Portland di Al Farouq Aminu, che andrà a rinforzare la panchina.
La dirigenza di Orlando ha voluto blindare i giovani e le promesse su cui ha deciso di puntare nelle prossime stagioni, come Jonathan Isaac, Mo Bamba e Markelle Fultz, che rappresenta la vera scommessa per questi Orlando Magic. Durante la prossima stagione ci si aspetta un definitivo salto di qualità da parte di Aaron Gordon, che deve ancora migliorare nel tiro dalla lunga distanza, ma soprattutto nella gestione dei possessi e nella capacità di produrre gioco dal palleggio. In quel di Orlando non mancano di certo elementi di esperienza come DJ Augustin pedina fondamentale per coach Clifford nel dare gioco alla squadra ed Evan Fournier diventato nel corso degli anni un realizzatore di assoluto livello, il quale rientra dopo un mondiale giocato da assoluto protagonista con la sua Francia.

Visti i grandi margini di miglioramento del roster di coach Clifford, la squadra anche quest’anno potrà mantenere la solidità difensiva della scorsa stagione e se le giovani promesse manterranno le aspettative, gli Orlando Magic potranno strappare ancora un ottimo piazzamento per i Playoff all’interno della Eastern Conference.

3 – Atlanta Hawks

Tra le squadre in ricostruzione gli Atlanta Hawks sono a buon punto rispetto a tutte le altre franchigie Nba, la filosofia è stata già impostata dalla dirigenza e da quest’anno si dovrà iniziare a fare sul serio, infatti l’obiettivo primario sarà quello di fare meglio delle 29 vittorie della scorsa stagione. Gli Hawks sono una delle squadre più intriganti di tutta la Lega e il compito di coach Pierce sarà quello di far sprigionare tutto il potenziale del giovane roster a sua disposizione. Le certezze da cui si ripartirà in questa stagione saranno Trae Young divenuto il leader della squadra dopo un inizio altelenante, John Collins che ha compiuto un vero salto di qualità, sfiorando i 20 punti e i 10 rimbalzi di media a partita e Kevin Huerter confermatosi come uno dei migliori tiratori usciti dal Draft oltre che buon difensore.
Durante l’estate sono arrivati ad Atlanta molti altri prospetti interessanti soprattutto dal Draft, come De Andre Hunter scelta numero 4 e Cam Reddish alla scelta numero 10, questi due giocatori saranno ideali per gli Hawks e riusciranno ad integrarsi perfettamente nel gioco e all’interno dello scacchiere tattico di coach Pierce, entrambi alzeranno ulteriormente il tasso tecnico ed agonistico della squadra, essendosi dimostrati già durante gli anni del college ad essere pronti per i parquet della Nba. Naturalmente all’interno del roster non mancheranno elementi di esperienza come Jabari Parker, Evan Turner e Allen Crabbe oltre alla presenza di un giocatore d’eccezione, Vince Carter, giunto alla sua ventiduesima e forse ultima stagione nella Lega.

4 – Washington Wizards

Nella capitale statunitense un vero e proprio processo di ricostruzione non sta ancora avvenendo, quasi tutto dipenderà dalle decisioni che prenderanno le due stelle della squadra, Bradley Beal e John Wall, alla fine di questa stagione. La dirigenza degli Wizards spera ancora che fra i due possa nascere qualcosa di buono, nonostante questo il nuovo General Manager della franchigia Tommy Sheppard ha voluto creare un mix di giovani e di veterani per avere una buona base di partenza se le cose non dovessero andare come previsto, anche se dati i vari problemi tra Beal e Wall, la partenza di uno dei due o di entrambi potrebbe non essere una definitiva sconfitta per la squadra capitolina. Coach Brooks però dovrà lavorare con il materiale a disposizione e a parte la presenza di Beal, che l’anno scorso si letteralmente preso la squadra sulle spalle, la stagione per i Wizards si prospetta ancora peggiore di quella passata. I giocatori che aveva fatto da spalla alla stella di Washington non ci sono più e ora i ricambi presenti non sembrano essere di certo all’altezza: le uscite sono state molte e anche di notevole importanza per la squadra come Thomas Satoransky, Bobby Portis, Trevor Ariza, Jeff Green e Jabari Parker, l’unico che ha voluto rifirmare il suo contratto è stato il giovane Thomas Bryant, uno dei pochi superstiti della squadra dell’anno passato. L’arrivo più intrigante in quel di Washington invece è rappresentato dalla scelta numero 9 al Draft Rui Hachimura, primo giocatore giapponese nella storia della Nba, mentre per il resto gli innesti per gli Wizards sono stati Ish Smith, Isiaiah Thomas, che deve far fronte ancora a vari problemi fisici, CJ Miles e Davis Bertans.
L’unico obiettivo quest’anno per i Wizards sembra proprio quello di far crescere i giovani elementi del roster, Hachimura e Bryant su tutti, ottenere scelte o giovani promesse via trade e sperare di pescare bene nei prossimi Draft. Avviare una ricostruzione totale sembra essere l’unica opzione perché ora la luce per i Washington Wizards in fondo al tunnel sembra essere molto molto lontana.

5 – Charlotte Hornets

Una stagione di transizione (l’ennesima) è quella che aspetta gli Charlotte Hornets, con la partenza del giocatore simbolo della squadra, Kemba Walker, l’era della ricostruzione è di nuovo iniziata. Nel North Carolina le ambizioni sono pari a zero ed essendo già stati etichettati da tutti come squadra peggiore della Lega, le prospettive future possono essere solo negative. La partenza dell’ex stella della squadra verso Boston ha portato in North Carolina Terry Rozier, unico giocatore di talento nel roster degli Hornets insieme a Nicolas Batum. L’ex Celtics nonostante una stagione tra luci e ombre rimane un giocatore di assoluto talento e senza la presenza di un giocatore come Irving, che l’anno scorso gli ha sbarrato un po’ la strada, potrà ritrovare la continuità di due stagioni fa ma la vera domanda è se riuscirà a guidare da solo un attacco Nba? Nel roster di Charlotte da certificare è la mancanza di veri e propri trascinatori, Cody Zeller, Dwayne Bacon, Michael Kidd-Gilchrist e Willy Hernangomez sono buoni giocatori ma non di certo degli elementi su cui ricostruire l’intera  squadra, e per quanto riguarda i giovani la situazione non migliora più di tanto. Miles Bridges e Malik Monk hanno ancora tanto da lavorare per migliorarsi, così come il nuovo arrivato dal Draft PJ Washington, tutti e tre però sono da tenere sotto osservazione e sono gli unici giocatori su cui coach Borrego potrà puntare in questa stagione, per ricavarne qualcosa di buono per il futuro.
I Playoff sicuramente per gli Hornets sono solo un lontano miraggio e con la stagione negativa che li aspetta, il ruolo del coaching staff sarà fondamentale per far si che la franchigia di MJ non sia solo una semplice comparsa.